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Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/682

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674 dell'orzo.

causa di una sensibile perdita di prodotto, col diminuire la lunghezza della spiga o col render sterili i già scarsi fiori di ciascuna spighetta.

Per calcolo medio 100 parti della pianta di segale allo stato normale danno:

Grano 24
Paglia e Loppa 60
Stoppia 16
100.

Il grano nello stagionare si riduce da 100 a 83, e la paglia scema di 19/100.

Un ettaro di terreno rende dai 15 ai 23 ettolitri di segale, ed un ettolitro di segale pesa ordinariamente dai chilogrammi 75 agli 80. Il valore commerciale della segale è di 1/4 sino ad 1/3 minore di quello del frumento.

Nella parte piana della valle del Po la segale si coltiva in poca quantità, e serve soltanto ai contadini per mescolare alla farina di melgone onde farne un pane più saporito; e per averne paglia lunga e forte, per la molta silice che contiene, utilissima a coprire capanne campestri, tettoje, grondaje, ecc.

dell’orzo.

§ 679. L’orzo è fra i cereali quello che si presta ad una maggior moltiplicità di usi. Egli può servire a far pane, a far minestre, e nei paesi freddi serve a far birra.

§ 680. Varietà. L’orzo conta molte varietà coltivate.

L’orzo comune (fig. 172), detto quadrato (hordeum vulgare), ha una spiga piuttosto lunga ed arcuata; il seme, di color pallido, resta coperto dalla loppa anche dopo battuto, per il che dicesi vestito; soffre il freddo, e si semina in primavera; ma, dove il clima lo permetta, è meglio seminarlo in autunno.

L’orzo maschio (hordeum hexasticon), conserva pure i grani vestiti; la spiga è corta e disposta in sei ranghi assai regolari; tallisce molto e resiste al freddo più del comune; non versa tanto facilmente, e si semina presto nell’autunno in buon terreno.