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preparazione del terreno 723

dapprima rimanevano improduttivi perchè paludosi, e, come tali, anche eminentemente mal sani quali causa di mal’aria. Nella Lombardia moltissimi di questi terreni, appena che potessero presentare una pendenza tale da sperarsi uno sfogo alle acque, furono ridotti a risaja; ed a motivo della loro posizione valliva o paludosa si dissero risaje vallive o paludose, ed anche da zappa, perchè difficilmente vi si possono introdurre bestie da lavoro, cedendo di troppo il terreno sotto il loro peso, e dovendo perciò accontentarsi il coltivatore di lavorarle colla zappa il meglio che può.

Queste risaje sono stabili perchè non si possono convertire ad altro prodotto se non quando se ne possa rialzare il fondo, o procurare un rapido sfogo alle acque. Generalmente sono poi anche le meno produttive essendo di terreno troppo freddo, e non potendosi mai perfettamente asciugare durante il verno nè all’epoca ordinaria dell’asciugamento. Il miglior modo per render produttive queste risaje è quello di condurvi ogni anno della terra, quantunque magra, onde lentamente rialzarne il livello e rendere più compatta la cotica troppo spugnosa; giova altresì nel verno lo spandervi la calce od il concime non troppo grossolano da stalla. Una cura principale che devesi avere per migliorare queste risaje è quella di tener liberi i canali di scolo, procurando ogni anno di abbassare il livello dei fossi di scolo in confronto di quello del fondo.

preparazione del terreno.

§ 734. La preparazione dei terreno varia a seconda che trattisi di risaja nuova, come nel primo anno delle risaje da vicenda, oppure di terreno già coltivato a riso e che vogliasi continuare nella stessa coltivazione.

Per convertire un terreno a risaja è necessario che abbia una pendenza non troppo forte, per esempio da 0m,10 a 0m,15 per %; alle maggiori pendenze vi si può rimediare in diversi modi, secondo che il terreno vogliasi conservare alla vicenda, oppure convertire stabilmente a risaja. Ora poniamo che si voglia stabilire una risaja dopo un’altra coltivazione, per es. dopo la spianata, il lino od il ravizzone, e vediamo quale sia la preparazione del terreno.

Prima di por mano all’aratro devesi tener conto del sottosuolo, cioè del terreno che giace immediatamente sotto allo strato arabile. Se il detto sottosuolo sarà tenace, si potrà