Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/148

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DELL'ANTHROPOLOGIA

è stata dannosa à chi l'ha posseduta. Lucretia Romana non per altra cagione sentì la violenza del superbo figliuol di Tarquino. Ad Absalone la eccessiva bellezza de biondi capegli diede morte. Narciso di se stesso innamorato non trovando scampo alla sua vita in languido fior divenne. Hippolito per la bellezza da suoi cavalli stratiato pati morte della ingiusta ira del padre. Il giovane toscano con crudeli ferite fu costretto la sua faccia bruttare, non potendo la male allui da Natura conceduta beltade altramente da impudicitia guardare. Le donne non per altra cagione sono tenute inchiuse: ne per altro che per la lor bellezza pruovano quanto di noia apporti la gelosia de mariti. Mentre io adunque penso à tutte queste cose, parmi la Natura humana non solamente frale, et caduca, ma infelicissima: et tutti i doni suoi et le dilettationi, et gli studi degli huomini esser messi in cose di poco momento: et non meritare tanta contemplatione, quanta voi Musicola ci ponete. Percioche come la luce del Sole, à chi troppo fiso la mira, offende et abbarbaglia la vista: cosi il molto intentamente contemplare queste cose celesti, che l'intelletto nostro non può discernere, più ne confonde: et niuna cosa è più prossima à follia, che ivi affaticarsi, onde non può riuscirne honore, ne utile. Perché vorrei Musicola da voi sapere; che giovi intendere à quel modo il cielo si volga in ventiquattro hore dal levante in ponente: già che lo sa ognuno si bene come voi: et le ragioni de venti più perfettamente i nocchieri intendono: et altri altre cose somiglianti: le quali non meno conoscono per