Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/59

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LIB. I. 27

namento. Troppo à mio giuditio, rispose il Poeta, havete detto in biasimo delle donne. perciò intendo dire io della loro degnità; ma con piu modestia, senza vituperio degli huomini; nel che sarà piu lode del sesso feminile che mia; il quale come nelle altre virtù, cosi in questa gli huomini trappassa. Questo attendiamo da voi, soggiunse messer Lancino; ma perché l'hora è tarda non vorrei che noiassimo piu hoggi madonna Iphigenia; la quale ha forse offesi gli orecchi del vostro lungo ragionamento. Percio dimane doppo 'l desinare alla medesima hora qui ci troveremo; et io poscia recherò qualche cosa secondo il mio costume da dir contra amendue. A' me fiè gratissimo, disse la donna, et se vi paresse piu per tempo venire, troverete presto il desinare, non magnifico; ma come appartiene à philosophi quali voi siete, et la mia povera fortuna concede. Assai fiè, disse il Poeta, darvi noia agli orecchi. però dimane verremo all'hora usata; et cosi detto indi partiti se ne andarono insieme ragionando, insino che pervennero alle loro case.


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