Pagina:Capuana - C'era una volta, 1902.djvu/106

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Il Re avea condotto con sè le sue guardie, e ordinò che quella donna del malaugurio fosse chiusa in una prigione.

Da quel giorno in poi, tutte le volte che il Re andò a caccia, non potè più tirare un sol colpo.

La selvaggina era sparita, come per incanto, dai forteti e dai boschi. Non si trovava un coniglio o una lepre, neppure a pagarla a peso d’oro.

Gli accadde anche peggio.

Non potendo più fare il solito esercizio della caccia, il Re cominciò a ingrassare, a ingrassare, e in poco tempo diventò così grasso e grosso, da pesare due quintali con quel suo gran pancione che pareva una botte.

Quando avea fatto due passi per le stanze del palazzo reale, era come se avesse fatto cento miglia. Soffiava peggio di un mantice, sudava da allagare il pavimento; e doveva subito subito riposarsi e mangiare anche qualche cosa di sostanza, per rimettersi in forze.

Desolato, consultava i migliori dottori:

— Vorrei dimagrare. -

I dottori scrivevano ricette sopra ricette. Non passava giorno, che lo speziale non mandasse a palazzo bicchieroni d’intrugli amari come il fiele, che dovevano guarire Sua Maestà.