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E se la prese coi ministri. Ma appena questi gli riferirono che le povere guardie, dal gran scalpicciare di quella nottata, non si poteano neppur muovere, il Re rimase!
— Quest’altra notte, ad ora tarda, si mandi lì tutto l’armento. —
La mattina, il contadino esce fuori dal pagliaio, e che vede? Uno spettacolo: il terreno brucato raso!
I vicini:
— Ah, compare, compare! Se voi aveste venduto quei quattro sassi, questa nuova disgrazia non vi sarebbe accaduta. —
E quegli zitto, dinoccolato, come se non dicessero a lui.
Quando i vicini furono andati via, pei fatti loro, cavava di tasca lo zufolo, e tì, tìriti, tì, il seminato ripullulava; e tì, tìriti, tì, il seminato era bell’e cresciuto, come se nulla fosse stato.
Il Re, questa volta, era sicuro di aver buono in mano. Volea vederlo, quell’uomo! Chi sa che grugno!
E appena l’ebbe alla sua presenza:
— C’è qualcuno che ti vuol male. So che la notte scorsa ti hanno, a dirittura, distrutto ogni