Pagina:Capuana - C'era una volta, 1902.djvu/296

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l’esercito, a combattere, in ogni battaglia ne toccava.

Mutava generali, chiamava nuova gente sotto le armi, veniva alle mani, faceva prodezze straordinarie, ma rimaneva vinto sempre; e una volta potè salvarsi, scappando sul suo cavallo a rotta di collo.

Si presentò Topolino, ch’era alla guerra anche lui:

— Maestà, se mi date il comando in capo, vi faccio uscire vittorioso.

— E tu chi sei?

— Mi chiamo Niente-con-Nulla; ma non vuol dire. Mettetemi alla prova.

— Niente-con-Nulla sia comandante! —

I generali dell’esercito credettero che Sua Maestà fosse ammattito:

— Affidare il comando in capo a quel cosino, ch’era davvero Niente-con-Nulla! —

Non rinvenivano dallo stupore. Ma quando fu l’ora della battaglia, Topolino impartì gli ordini, fece sonare le trombe, e in un batter d’occhio l’esercito nemico fu spazzato via.

— Viva Niente-con-Nulla! Viva Niente-con-Nulla. —

Non si sentiva acclamare altro. Nessuno più