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E intendeva particolarmente la maggiore.
Il pettirosso di Cingallegra, dopo quel che aveva visto e udito, lo faceva fantasticare.
— Chi era quell’uccellino fatato?Forse il Reuccio destinato alla figliola maggiore. Vedendo nell’orticello soltanto Cingallegra, l’aveva sbagliata, e forse anche si era lasciato lusingare dalla voce di lei.
— Perché non canti tu pure? Chi sa non venga un pettirosso fatato anche per te.
Reginotta alzò sdegnosamente le spalle e non rispose.
— Ne ho pensato un’altra. Comprerò una gabbia e un pettirosso identici a quelli di Cingallegra, li scambieremo, e...
Reginotta, senza neppure lasciarlo finire di parlare, alzò sdegnosamente le spalle e non rispose.
Il padre, che le voleva troppo bene, si angustiava di vederla continuamente triste a quel modo; e malediva il momento in cui gli era venuto in testa di dire alla gente: