Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/12

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2 ai bambini lettori

Io gli ho fatto il tradimento di trascriverle, oggi una, domani un’altra, senza ch’egli se n’accorgesse. E una mattina gli ho detto:

— Raccontafiabe, volete sentire una fiaba?

— Sì! Sì!

Il poverello sorrideva, sorrideva approvando con la testa.

— Bravo! Bravo!... Mi sembra però... è strano! mi sembra di ricordarmela confusamente, quasi fosse passata per la mia testa. Bravo! Bravo!... Un’altra.

Gliele ho lette tutte, e si è divertito come un bambino. E quando ho soggiunto: — Sono fiabe vostre! Non le riconoscete? — ha risposto soltanto:

— Può darsi!... Saranno le ultime!

Abbiatele care, bambini miei: sono proprio le ultime.


Catania, settembre del 1906.


Luigi Capuana.