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— Se ve l’ha detto la Boccabella, vuol dire che gli oggetti rubati sono in casa sua.
Vanno i birri, e senza bisogno di frugare, trovano le bisacce dei ladri riposte in un canto, e nella cassa e nelle cassette tanti altri oggetti di oro e di pietre preziose.
E la Boccabella presa ed ammanettata fu condotta in carcere: e la sua bocca diveniva ancora più amara, quasi avesse masticato tòssico. Dopo di questo, comare Formica fu lasciata in pace.
Le vicine, specie quelle dei galletti, avevano paura di lei.
— Dev’essere una Strega!
Lei invece filava, cuciva, tesseva, cantando sempre allegramente:
— Fuso mio, gira · trova...
o pure:
— Gugliata, gugliatina...
o pure:
— Vola, spolina mia, vola, sposina!..
e la sua voce squillava per la via, così limpida e dolce, che era una delizia stare ad ascoltarla.