Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
vide accorrere da ogni parte donne, uomini, vecchi, bambini...
— Lupinaio! Lupinaio!
Non faceva in tempo a misurare e a intascare soldi. E in meno di un’ora tornò a casa con le bisacce vuote.Il giorno dopo, daccapo!
— Lupin dolci, lupini, lupinaio!
In ogni via, in ogni piazza gran folla attorno all’asino.
— Prima a me, lupinaio!
Si spingevano, si urtavano, facevano a pugni.
— Zitti! Ce n’è per tutti!
E di li a poco non ce n’era più! E il lupinaio allegro, con le tasche gonfie di soldi, tornò a casa per riempire le bisacce.
La moglie, vedendo tanta ressa, gli diceva:
— Dovresti rincararli: due soldi il misurino!
Li rincarò; e la folla, invece di diminuire, ingrossò ancora di più. Il lupinaio non sapeva spiegarsi come mai la gente ammattisse tutt’a un tratto pei lupini, quasi fossero più dolci dei confetti.