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Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/318

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308 luigi capuana

Nei primi mesi era stato un divertimento tutto quell’armeggio, ma ora la povera donna non aveva più tempo di occuparsi di niente.

— Primpellino, che cosa fai? Primpellino, dove vai? Primpellino, non toccare! Primpellino, non saltare! —

E spesso lo perdeva di vista.

— Primpellino, dove sei?

Le rispondeva dalla stalla. Accorreva, e lo trovava tra le gambe della mucca.

— Primpellino, dove sei?

Le rispondeva dal pollaio. Accorreva, e lo trovava che faceva saltare per aria i gusci delle uova fresche che si era succhiato.

— Primpellino, dove sei? —

E le rispondeva dall’alto di un fico, di un pesco, di un gelso moro, dove si era tutto impiastricciato faccia, mani e vestiti, da riconoscersi a stento.

— Ah, Primpellino, Primpellino! Tu sei la disperazione di babbo e mamma. —

Anche di babbo, perchè Primpellino, per giocare, si serviva di qualunque cosa gli venisse sotto mano: zappe, rastrelli,