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situati in fondo a una cesta sopra un letto di foglie secche, egli e i compagni presero la via del ritorno.
Quando si seppe che il Reuccio aveva riportato quattro piccoli draghi e che intendeva di allevarli e addomesticarli, i soliti brontoloni ripresero:
— Lo abbiamo detto: i figli dei vecchi non riescono gran cosa! Ecco: ora, con questi draghi chi sa quante disgrazie accadranno! Sarà un Re sanguinario, se giunge a salire al trono!
Invece il Reuccio pensava che certi animali sono feroci perché nessuno si è mai incaricato di renderli domestici e miti. E voleva provare coi draghi.
Stava occupato da mattina a sera a ingozzarli, ad accarezzarli stropicciandoli leggermente con le mani, e osservava che essi godevano del tepore che quel lieve stropicciamento lor produceva.
Lo riconoscevano già; rizzavano le teste, agitavano le code, vedendolo avvicinare. Gli si arrampicavano addosso con le zampine ugnate, gli lambivano le mani con le linguette, lunghe e sottili, e smovevano