Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/370

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— Ve la do io la carbonella!

Li rincorreva, e quando li aveva raggiunti, con una stropicciatina delle mani sul viso li impiastricciava di nero, in maniera da farli parere figli di carbonai.

Ed erano pianti, ed erano strilli; ma le mamme davano ragione a lei:

— Perché la chiamate Carbonella?

— E voialtre dunque? E la sua mamma dunque?

— Noialtre glielo diciamo per vezzo.

Infatti era così. Carbonella di qua! Carbonella di là!

— Perché insudici tutto, Carbonella?

— Per farvelo lavare più presto.

— Brava Carbonella! E perché ti arrabbi quando i ragazzi ti chiamano così?

— Perché la mia mamma mi lava quattro, cinque volte il giorno: e tutti quei ragazzacci sono più sporchi di me.

Intanto la sua mamma non sapeva che mestiere farle apprendere, con quelle mani che lasciavano il segno su qualunque cosa toccassero.

— Figlia disgraziata! E come farai per campare quando io non ci sarò più?