Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/419

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comprare, e lasciavano il latte al fresco. I pecorai già avvisati, preparavano le caldaie, e la mattina dopo le trovavano colme di latte.

Così in tutte le mandre del regno potevano venir preparate ricotte e forme di cacio.

E il popolo, contento e soddisfatto, andava in folla a gridare sotto il palazzo reale:

— Viva Pane! Viva Cacio!

Intanto si avvicinava il tempo che essi sarebbero arrivati per sposare le Principesse.

Il Re non ne poteva più di dover ardere il forno, di spazzarlo col fruciandolo, e d’infornare il pane due volte nella giornata, due volte nella nottata. E quando uno dei Ministri, per adularlo, gli disse: — A Vostra Maestà stan bene in mano tanto lo scettro quanto il fruciandolo — ci mancò poco che non lo inseguisse a colpi di fruciandolo per le scale.

Ma come fare? Se non infornava il pane lui nel forno di palazzo reale, sarebbe venuto meno il pane agli altri