Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/83

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La mattina in cui l’omo senza braccia compì finalmente ventun anni, la gioia di quella gente non ebbe più limiti. Spari, scampanii, canti, abbracci, baci. Tutti per le vie, e poi a processione dietro l’uscio della casa dove quel giorno mamma e figliolo erano ospitati.

Quel povero diavolo era sbalordito; la sua mamma più di lui; non sapevano spiegarsi quel gran chiasso.

— Al monte! Alla grotta!

E si avviarono, portandolo sulle braccia, in trionfo.

— Al monte! Alla grotta!

I ragazzi, quantunque ignorassero che cosa si andasse a fare lassù, saltando, scapricciandosi in capriole, avanti; e dietro uomini, donne, anche coi bambini in braccio, vecchi, e questi apparivano più lesti degli altri, non ostante l’età; l’idea di esser ricchi tra pochi istanti avea lor rafforzato quelle gambe che ieri si reggevano male.

Erano così impazienti di arrivare, che per poco non credevano a un malefizio