Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/94

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ridere con le sue barzellette. Qualcuno, curioso, gli domandava:

— Ramaio, quando mariterete le figliole?

— Presto. La maggiore la darò a un Reuccio; l’altra a chi vuol pigliarsela.

E quella, approfittando della debolezza paterna, se la passava senza far niente per non sciuparsi le mani, ben pettinata, bene agghindata, affacciata alla finestra quasi stesse davvero in attesa del Reuccio, mentre la sorella doveva affaticarsi a tener pulite le stanzette del mezzanino, a preparare il desinare e la cena, a fare il bucato nell’orticello a pianterreno, a sciorinarvi i panni lavati, con l’unico svago di coltivare, nelle ore libere, una aiuola di fiori in un cantuccio.

E spazzando, spolverando, accendendo il fuoco nei fornelli, risciacquando il bucato e innaffiando i fiori, cantava, cantava, cantava. Aveva una vocina sottile, intonata, che faceva fermar la gente ad ascoltarla dalla via con grande rabbia della sorella maggiore. Le vicine per ciò