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Pagina:Capuana - Come l'onda.djvu/102

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— No, no, grazie; in verità, non mi occorre niente. Com’è buono!

Intenerita, gli stringeva tutte e due le mani, ripetendo: — No, no grazie! — con voce turbata. — Se mai, ecco, le prometto che ricorrerò a lei, piuttosto che ad altra persona. Ma spero che non avvenga. Ci mancherebbe solo questo! Pur troppo, io abuso della sua gentilezza, da vera sfacciata.... No, no, grazie! Grazie!

Renato non insistette per delicatezza. E da quel giorno in poi, la invitò a pranzo più frequentemente.

Luigia, però, aveva capito sùbito; e due o tre volte aveva rifiutato, col pretesto di un precedente invito di un’amica.

Ma egli, rimasto a spiarla, l’aveva vista rimanere in casa fino a sera tardi; e il lume s’era spento presto dietro i cristalli della cameretta al secondo piano. E quella sera Renato non aveva avuto voglia di desinare neppur lui, pensando alla poverina che forse era andata a letto senza aver messo niente dentro lo stomaco.

Si trovavano quasi tutte le sere, alle otto precise, all’angolo di via Larga, come due amanti. Ella gli andava incontro sorridente, infilandosi un guanto, frettolosa:

— L’ho fatto aspettar troppo?

E, a braccetto, passeggiavano per le vie fuori mano, lentamente, fermandosi davanti le vetrine. Ella gli raccontava le sue occupazioni della giornata; Renato la interrogava intorno al passato, in modo però da non sembrare indiscreto....

— Oh, non posso più avere segreti per lei! — ella rispondeva.