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Maledizione, sputo di disprezzo, dove si riversava tutta l’ambascia del suo povero cuore avvelenato per sempre!
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E al ritorno del marito?
Voleva esser forte, per non tradirsi con la menoma esitanza o col più lieve movimento delle labbra e degli occhi.... Perciò parlava spesso del ritorno del babbo alla bambina, tenendola sulle ginocchia, accarezzandola; quasi l’innocente creatura, incapace di mentire, dovesse poi, occorrendo, testimoniare in favore della mamma!... Ma stringendo al petto la figliuolina che le fissava in viso, un po’ maravigliata, i begli occhi azzurri, e pareva tentasse di penetrarne, a quelle eccessive carezze, le nascoste intenzioni, come più l’ora dell’annunziato ritorno si avvicinava, come più il momento della terribile prova diventava imminente, ella si sentiva di giorno in giorno assai meno rassicurata, assai meno forte. E allorchè il marito le scrisse che sarebbe stato trattenuto ancora una settimana dagli affari, respirò alleviata; senza curarsi che il ritardo prolungasse la tortura dell’incertezza, illudendosi di doversi sentire tanto più coraggiosa e più forte, quanto meglio si fosse preparata e assuefatta al terribile colpo di quell’incontro.
Si occupava soltanto di lui. Nel salottino, rinnovato da cima a fondo e che gli avrebbe procurato una sorpresa, le pareva di amarlo con maggior tenerezza, quasi con ineffabile pietà materna, giacchè ora le accadeva di chiamar più facilmente: figliuolo mio! colui che, datole cuore, nome, agiatezza, e rimasto modello di marito innamorato della moglie sapeva mettere nell’intima affezione coniugale tutte le deli-
