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114 luigi capuana

mestati, con le mani che sitavano di pecorino o di piacentino col pepe!

E, tra la ressa degli avventori e la presenza di lui, erano già passati parecchi mesi senza che don Mignatta trovasse un momento opportuno per rammentare alla merciaia le parole che gli erano parse come una promessa.

— Se vossia mi dà questa sodisfazione!...

Sì, ogni sera facevano i conti di cassa: gli affari andavano benone; poi Zùccaro ritirava le vetrine mobili, chiudeva la merceria. — Buona sera! Buona sera! — e marito e moglie andavano via!

Intanto don Mignatta trascurava i suoi piccoli affari, i più fruttuosi. Faceva un giretto per le vie, picchiava all’uscio di una debitrice morosa, entrava — Deo gratia! — in una casa dove trovava la porta aperta; ma pareva si stancasse sùbito di «tessere» vicoli e vicoletti; e andava a prendere il suo posto davanti al bancone dal lato della lucida bilancia di rame; e talvolta aiutava comare Grazia a pesare lo zucchero, il caffè, a fare il cartoccio con la carta straccia azzurra. Gli avventori cominciarono a diffidare di quella mano d’intruso. Qualcuno ebbe a dirgli:

— E voi che c’entrate?