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168 luigi capuana


Ciò turbava profondamente Lisa Bretti, che in certi giorni credeva di aver raggiunto il colmo delle sue speranze, e che le vedeva all’improvviso abbattute, quasi il fantasma della morta insorgesse per riprendere possesso dell’anima e del corpo del marito con gelosa violenza.

Allora Icilio Flores sembrava ritornare ai giorni più desolati del suo lutto, e abbandonarsi alla sopraffazione di esso con una specie di rabbiosa voluttà.

Ne era maravigliata anche la signora Lizarri, che si spiegava con uno di questi improvvisi assalti di malata sentimentalità la scena di quella visita così stranamente interrotta. Si erano riveduti dopo più volte, e Flores aveva avuto l’audacia o la sfrontatezza — ella non sapeva quale delle due — di dirle che le sue parole confortevoli di quel giorno gli tornavano a ogni po’ alla memoria e gli facevano bene quasi sentisse davvero ripeterle dalla gentile sua bocca.

— Peccato — aveva audacemente e sfrontatamente soggiunto — che io non possa formarmi in casa mia l’illusione di un’immagine, di un profumo da farmi credere alla apparizione, a un passaggio della vostra persona colà!