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l'inconsolabile 171

riso che la faceva quasi contorcere, e insieme col riso un senso di pietà che non poteva però sopraffare la gaia impressione della scoperta.

Dimenticò di chiudere l’armadietto, e tornando in salotto non potè fare a meno di fermarsi, fortemente commossa, davanti al ritratto di Emma Flores.

— Povera creatura! Che atroce disinganno dev’essere stato! E n’è morta!... N’è morta!....

— Andate via? — esclamò Flores, riapparendo.

— Questo ritratto mi fa capire che nessuna donna potrà mai consolarvi.... Per certi tremendi dolori non ci sono.... farmaci di sorta alcuna. Voi rimarreste sempre l’Inconsolabile! Dovete rassegnarvi....

E c’era tanta velata perfida ironia nella voce di lei, e tale equivoco sorriso su le labbra, che il disgraziato trovando, poco dopo, aperto lo sportello di quell’armadietto, ne ebbe, per un momento, così profondo senso di avvilimento da pensare al suicidio.

— Ma è possibile che la scienza.... finalmente?...

Questo filo di speranza, come tutte le vane speranze, resistette a ogni delusione. E Icilio Flores morì, a sessant’anni, «Inconsolabile», qual’era vissuto.