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196 | luigi capuana |
Un mese, tre mesi, un anno! Attanagliato dall’angosciosa agonia di quella speranza, di quella promessa che la morta si era dimenticata di mantenere — nonostante le preghiere, nonostante le messe fàttele dire in suffragio! — egli declinava rapidamente, quantunque il fratello don Vito fosse venuto a coabitare da lui, col caritatevole pretesto di fargli l’amministratore del poco che gli era rimasto.
Don Vito, qualche volta, si lasciava scappare un lieve ironico accenno al passato; e allora don Pietro scoteva amaramente il capo e rispondeva:
— Se fosse venuta!... Ma non è venuta!
— Chi? La quaderna?
E un giorno, convinto che ormai fosse inutile tenere il segreto, al rimpianto del fratello che, alla risposta: — Se fosse venuta! — tornava a domandare: — Chi? La quaderna? — egli scoppiò in lacrime ed esclamò:
— Perchè lusingarmi? Perchè promettere?
Don Vito, nell’udire il racconto, pensava con spavento: — Mio fratello impazzisce!