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212 luigi capuana


Il Rocchi, che gli voleva veramente bene, allora si credette in dovere d’insistere. E quando potè strappargli, a poco a poco, una mezza confessione, lo prese per le mani, e guardandolo negli occhi, gli disse:

— Ma è possibile che tu sia fanciullo fino a questo punto? E la filosofia a che giova dunque? Non capisco perchè Coscia ti debba sembrare cognome indecente. E tutti i Bocca, i Bracci, i Nasi, i Denti, i Gamba, i Panza, dei quali è popolato lo Stato civile? Hai dimenticato quel nostro collega di Università che si chiamava... No, no! Con quel cognome, quantunque un po’ modificato, una signora avrebbe dovuto arrossire di sentirsi nominata... Eppure... Via! via! Io credo che la tua Divina, se non è una sciocca, se è ancora libera... — Sì? tanto meglio! — dovrà dichiararsi felice di poter chiamarsi Coscia; siine certo, fanciullo mio!

Alberto sentiva lo sbalordimento dì chi vien destato improvvisamente nel meglio del sonno e di un sogno. La semplice ipotesi espressa dal Rocchi, che la Divina potesse adattarsi a quel cognome, gli annebbiava nella mente la bionda figura snella, dagli occhi sognanti!

Rocchi poi fu più feroce riguardo alla rinunzia della eredità.