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il segreto di dora 45

timo treno della notte. Suo padre e l’avvocato Nerucci sono partiti sin da ieri per riceverlo all’uscita dal carcere. E’ irriconoscibile, dicono.

— Tanto meglio, mamma! Troverà invecchiata anche me.

— E’ irriconoscibile perchè senza baffi e incanutito.

— Che sbaglio questa riconciliazione! Più si avvicina il momento del nostro incontro e più sento la resistenza dell’ostacolo che ci terrà divisi, l’uno estraneo all’altra. Ci sarà sempre... quel cadavere tra noi!

— I morti, figlia mia, perdonano meglio dei vivi.

— Si sente dunque assolto?... Lo ha detto?

— Ha scontato con gran dignità la sua pena. Mai un condannato si è tanto volontariamente segregato dal mondo! In sette anni non ha dato notizie di sè a nessuno, neppure a suo padre. Ha rifiutato lettere e visite, anche di suo padre. Soltanto da poche settimane in qua...

— Ha voluto assaporare meglio la sua condanna.

— Con che amarezza dici questo!

— Conosco il suo orgoglio.

Le parole delle due donne, pronunziate a bassa