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142 il raccontafiabe

— Apri, apri, figliuola; il babbo ti porta roba buona!

Il Reuccio si era svenuto di nuovo e pareva proprio morto. La figlia dell’Orco, vedendo quel bel giovane tutto insanguinato, n’ebbe pietà:

— Che roba buona dite mai! È morto; non vedete? Lo butto nel carnaio. —

L’Orco leccò un’ultima volta il sangue, e disse:

— Hai ragione. Bùttalo nel carnaio. Io torno fuori.

— Buon’andata e buon ritorno. Non venite prima di giorno. —

Appena l’Orco fu partito, la figlia corse a un armadio, prese il barattolo dov’era l’unguento che sana le ferite, e ne unse quelle del Reuccio.

Il Reuccio aprì gli occhi, quasi si svegliasse da una gran dormita.

— Chi siete, bella figliuola?

— Sono la figlia dell’Orco; non abbiate paura. Voi chi siete?

— Il Reuccio. —

E le raccontò il tradimento del fratello.

— Lasciatemi andare; mio padre dev’essere in pena a quest’ora.