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la padellina 257

Prima che si sposassero, la Regina era già bell’e guarita. Le feste delle nozze durarono un mese intero.

— E della padellina che ne faremo? — disse il Reuccio.

— Facciasi un bando: Chi ha una padellina, venga a sfregarla con questa; friggerà da sè egualmente. —

Figuriamoci che cuccagna! Pareva tutti i giorni un festino.

La gente si dava bel tempo, e all’ora del desinare mettevano le padelline sui fornelli spenti:

— Padellina, una costoletta! Padellina, una frittata! —

E tutte le padelline friggevano; la gente mangiava a ufo. Frittate e costolette avevano ogni volta un sapore diverso. Ma, purtroppo, chi non lavora non è mai contento. Cominciarono a brontolare.

— Sempre costolette! Sempre frittate! —

La Fata che aveva regalato la padellina portentosa alla ragazza, in premio della carità da lei fatta; si sdegnò di quell’ingratitudine, e un bel giorno, anzi un brutto giorno, prese di nuovo le sembianze di vecchietta e si presentò alla Reginotta.