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piuma-d'-oro 31

Il Reuccio, montato sull’aquila, voleva prendere con sè Piuma‐d’‐oro. Ma che! A furia di mangiare sale e pepe, ella aveva riacquistato il suo peso, e l’aquila non poteva reggerli addosso tutti e due.

— Grazie, aquila forte. —

Scese a terra, e lasciò l’aquila in libertà.

La Reginotta, dall’allegrezza, non riusciva a dire neppure una parola. Il Reuccio intanto, cavato di tasca il fischietto:

— Cavalli, cavalli bardati, ai miei comandi! —

Fischia, e due magnifici cavalli bardati sbucano di sottoterra davanti a loro, scalpitanti.

Egli stava per rimettersi il fischietto in tasca; ma rieccoti il vecchio dalla barba bianca, lunga fino alle ginocchia, che gli aveva fatto quel regalo:

— Reuccio, il fischietto non vi serve più; rendetemelo, e Dio vi accompagni fino a casa. —

Il Reuccio veramente voleva trattenerselo; era così comodo!

— Provate — soggiunse il vecchio; — in mano vostra non fischia più. —