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— Fratellini non ne voglio.

— Perché?

— Perché... —

Passò un anno. Vedendo che non c’era nessuna speranza di avere un figliuolo, la matrigna, indispettita, cominciò a prendersela con la bambina. La maltrattava senza ragione, la picchiava, le faceva patire la fame. Il suo babbo le voleva bene, ma si lasciava menare pel naso da quella donna.

— Babbo, vostra moglie m’ha picchiato!

— Perché non la chiami mamma? Chiamala mamma.

— La mia mamma non è più qui.

— Allora, fa bene a picchiarti, figlia regina! —

Soleva dirle così.

Una volta la poverina era stata lasciata languire di fame un’intera giornata, e la matrigna voleva che le stesse davanti, a guardarla, mentre mangiava a due palmenti.

— Ogni boccone, uno stranguglione! — borbottò la bambina.

— Figlia di tua madre, via di qua! Non ti voglio più tra’ piedi. Via di qua! —

E, a pugni e a pedate, la cacciò fuori di casa.

Il marito era andato a consegnare un paio