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NOVELLE ROMENE 105

— Non ha nulla da fare? disse la donna guardandomi corrucciata.

Ma io per mettere le cose a posto le dissi:

— Che occhi terribili avete, signora Marghioala!

— Non mi adulate; ditemi piuttosto che cosa desiderate.

— Datemi... datemi... datemi ciò che avete voi.

— Accidenti!...

Ed io sospirando:

— Davvero, signora Marghioala, che terribili occhi avete!

— Se vi sentisse il vostro suocero?

— Che suocero? Come lo sapete?

— Voi credete che se vi nascondete sotto il berrettone, nessuno vede più che cosa fate... Non andate adesso dal Colonnello Iordache per fidanzarvi con la sua figlia maggiore? Via, non guardatemi più in questo modo; passate nella stanza da tavola.

Molte stanze pulite ho visto nella mia vita, ma come quella stanza... Che letto! Che tendine! che pareti! che soffitto! tutto bianco come il latte. E l'abbaino è tutto quanto lavorato a ricamo in diversi modi... vi fa caldo come sotto l’ala della chioccia... v’è un odore di mele e di cotogne...