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NOVELLE ROMENE 27

Non si può comprendere più nulla; quegli uomini si sono allontanati.

Di chi si trattava? Chi sarà coricato o andato via? Che cosa sarà per un’altra volta? Chi è quello che avrebbe voluto un’altra cosa? E che cosa avrebbe voluto quello? E che cosa cercavano su quella via cieca nella quale si entrava solamente per fermarsi al negozio?

Una stanchezza opprimente avvolse il cervello di Zibal...

«Sarà Giorgio?»

Leiba sentì che la sua forza si esauriva e sedette di nuovo sulla soglia. Tra i frammenti dei pensieri che si aggiravano nella sua testa egli non potè afferrare un pensiero intero, una decisione...; sbalordito, entrò nella bottega, prese un fiammifero e accese una piccola lampada a petrolio.

Un barlume di luce; il lucignolo è così basso che la fiamma resta nascosta nell’interno della capsula di stagno; solamente attraverso la piccola grata della lampada si proietta intorno qualche strisciola sottilissima d’una luce quasi spenta. Ma ciò gli basta per vedere bene nei cantucci conosciuti della bottega. È minore la differenza tra il sole e la