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42 I. L. CARAGIALE


contro di lei perchè gli ritardava troppo la partenza. Aveva pianto anche lui, è vero, del pianto di lei; ma mentre i suoi occhi erano tristi, l’immaginazione volava allegramente sulla strada che gli si apriva davanti lunga e sconosciuta.

Tre anni di tremenda malinconia. Le medesime ore... i medesimi passi... per tre anni interi. Il quarto, benchè il principio annunziasse lo stesso andamento, gli riserbava una novità, una sorpresa strana.

Accanto al seminario, stava un antico edilizio signorile. Dalle finestre e dal terrazzino dietro il fabbricato, si vedeva di là dal muro, il cortile di ricreazione della scuola. Una volta, un giorno festivo, Nizza passeggiava attorno per il cortile, tenendo un libro in mano: era rimasto a scuola per prepararsi agli esami che si avvicinavano. Era un dogma imbrogliato, egli girava nel cortile ripetendo a memoria, col libro chiuso in mano. Difficilmente si potevano ritenere frasi talmente torturate... aprì di nuovo il libro...

Passando davanti al muro, il seminarista trasalì. Una pallottola di carta lo colpì sulla mano e scivolando sul libro aperto cadde dinanzi a lui. Nizza si fermò... Senza dubbio, di nuovo uno scherzo di