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64 I. L. CARAGIALE



Era scappato?... Era morto?... Finalmente si seppe la verità. Una notizia pubblicata sul giornale locale diceva che durante la fiera, un pope della campagna, che aveva girato di notte ubriaco nel Café-Chantant, aveva interrogato tutte le guardie per sapere dove era il ragazzo. Senza dubbio il pope l’aveva condotto seco.

Il Procuratore del Re prese l’affare nelle sue mani e con una intelligenza e «con una intelligenza e uno zelo che gli fanno un vero onore» scoprì che «la vittima del ratto» si trovava presso il Pope Nizza di Dobreni. Allora il giovane magistrato, accompagnato dalla forza pubblica, si recò sul posto per l’inchiesta necessaria.

Il pope ribellatosi, perchè gli si voleva prendere il ragazzo, sostenne eloquentemente la causa.

Un ragazzo che moriva di fame; in preda a istinti vergognosi e nocivi anche per un uomo maturo; corrotto dagli eccitamenti della gente beffarda e mai sazia di divertimenti... Strappato da quella sorte matrigna, tolto dalla via perversa — dalla morte alla vita... Dormiva per terra, ammalato e ubriaco, col corpo coperto dal capo alle piante di piaghe sporche, coll’anima infetta di vizi... Che cosa