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NOVELLE ROMENE 67


cose... Il verbale non doveva essere cambiato: tutto consisteva nella conclusione.

Il procuratore domandò al segretario:

«Dove siamo giunti?»

— «Disponiamo dunque...» rispose il segretario gravemente.

«Non così, disse il procuratore. Però disponiamo».

E per la contentezza di tutti, il rappresentante del Pubblico Ministero dettò:

«Però — considerando le informazioni le più minute, che unanimemente trovano sua Santità il pope Nizza di Dobreni un uomo dotato delle più belle qualità: considerando d’altra parte i progressi fisici e morali realizzati sotto la cura di Sua Santità dal minorenne Mitu detto il Bojaro — disponiamo che il sopra nominato minorenne, rimanga sotto la protezione e la responsabilità di questo meritevole e caritatevole sacerdote».

La sera ci fu grande cena dal pope. Il signor Procuratore dovette cedere alle preghiere di tutti per rinviare al giorno seguente la sua partenza. Egli «credette compiere un atto di dovere» nel fare le più sincere e calorose lodi ai sentimenti umani del Pa-