Pagina:Carlo Andreani, La Pieve di Dervio (1898).djvu/84

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possesso dell’onor. Senatore Comm. Polti Avv. Achille, questi ne fece dono, graditissimo, al Civico Museo di Como.

Nelle vicinanze di Mondonìco e delle frazioni del Panìco e Torchiedo, fra il 1830-35 si scoprirono alcuni sepolcri in lastroni di pietra mal connessi e di grosse lastre di laterizio coperti con pietre contenenti poco terriccio, piccole ossa, mandibole e crani, ed in alcune sino a quattro scheletri, che al contatto dell’aria in breve cadevano in polvere. Il numero di quelle sparse tombe e quello dei racchiusivi, dànno a supporre sieno state fatte in occasione di qualche grave epidemia, che la tradizione non ricorda, come non ricorda la peste del 1630 che pure colpì fieramente il paese. Altre tombe trovansi ancora intatte in un vigneto di proprietà del signor Conte Lorenzo Sormani-Andreani sotto le case del Panìco ad una profondità di un metro e mezzo all’incirca.

OPERE PIE

Legato Dell’Era — per annua distribuzione di sale a tutte le famiglie, coll’interesse di una Cartella del Debito Pubblico della rendita di Lire 37.

Legato Conte Gian Mario Andreani — testamento 19 agosto 1830 — di Lire 153.60 da distribuire annualmente per soccorso ai poveri, specialmente infermi.

Diritto di concorso alle tre borse di studio a favore di giovani della Pieve instituito dal sunnominato signor Conte.