Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/283

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la vergine tanto dispiacere di vedersi l’armento scemo e di restar in quella contesa al di sotto, che non solamente non volle tornare all’albergo con quel danno e con quello scorno, ma pregò gli dèi che le dessero penne da fuggire lontano dagli altri pastori. Fu la preghiera esaudita, e la sua persona trasformata in questo uccello salvatico e montagnuolo, come era la vergine; ed ancor canta come prima soleva, e cantando dice la sua disgrazia; e quella sua voce significa che la va cercando le sue vacche perdute. — Questi, e simili, furono quella state i lor piaceri.

La vendemmia che segui poi, uscirono di Soria alcuni corsari, che, per non parer barbari, avevano armata una fusta di Natòlia, e con quella corseggiando toccarono la spiaggia di Metellino, dove smontando a terra, armati di scimitarre e di mezze corazze, di ciò che venne loro innanzi fecero bottino, predando vini, frumenti, mele, e d’ogni sorta bestiami, e spezialmente ne menarono alcune vacche dell’armento di Dorcone; e, trovando il povero Dafni, che lungo la riva del mare se n’andava, lo presero. La Cloe non era seco, come quella che, sendo fanciulla, non usciva la mattina con le pecore, finché non era ben alto il giorno, temendo non qualche scorretto pastore oltraggio le facesse. I corsari, veduto il garzonetto della grandezza e della bellezza ch’egli era, parendo loro miglior preda d’altra che fare in que’ campi potessero, non curandosi altramente né delle sue capre, né di piú altro predare o danneggiare, comeché piangendo, gridando e la Cloe per nome chiamando n’andasse, al mar lo condussero e tosto, sciolto il cavo e dato de’ remi in acqua, si tirarono in alto. Seguito il caso di poco, eccoti venir la Cloe con le sue pecorelle, la qual portava seco per donare al suo Dafni una sampogna nuova; e percioché non era del tutto compita, la veniva per via incerando, intonando e facendo i soliti cenni della sua venuta. Giunta a capo la piaggia, tostoché vide le capre scompigliate e senti la voce di Dafni, che tuttavia la chiamava, abbandonate le pecore e buttata la sampogna per terra, corse per aiuto a Dorcone, il quale trovò che giaceva innanzi alla rimessa delle