Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/325

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consentirvi. La nave de* giovani metinnesi, il cui vinciglio fu giá roso dalle tue capre, quel giorno medesimo fu trasportata dal vento molto da terra lontana; ma la notte seguente, mettendosi vento di pelago, verso il lito rispinta, urtò fra certe punte di scogli, dove tutta fracassatasi, e rotto e perduto ciò che dentro v’era, si salvò solamente un sacchetto con tremila dramme, che, scagliato dall’onde molto di lunge in sul lito, ivi ancora si giacciono ricoperte dall’aliga. Appresso è un morto delfino, il cui puzzo ha tenuto infino ad ora i viandanti, che accostati non vi si sono. Va’ tu dunque, ed appressaviti, che le troverai, e, trovate, ne le terrai ed al tuo bisogno te ne servirai, ché per adesso ti basteranno a non esser povero; e per l’avvenire si provvederá che tu sia ancor ricco. — E, cosi detto, insieme con la notte si partirono. Fatto giorno, Dafni si levò sii tutto allegro, e, spinte con gran fretta e con molti fischi le sue capre al pascolo, tosto ch’ebbe baciata la Cloe ed inchinate le ninfe, se ne calò verso il mare, facendo le viste di volersi bagnare; e, camminando per la rena lungo la riva, si diede alla cerca delle tre mila dramme, le quali trovò senza molta fatica durare, percioché non molto fu ito, che s’incontrò nel morto delfino, dove il naso, prima che i piedi, lo condusse. Trovata ch’ebbe la carogna, non curando del puzzo d’essa, le s’accostò, e sollevando di quell’aliga di mare, sotto cui pensava ch’appiattate si stessero, diede appunto d’un piede nel gruppo che cercava; ed oltre misura contento, presolo e cacciatoiosi nel zaino, non prima si volle quindi movere, che ringraziò le ninfe e benedisse il mare: ché avvenga che capraro fosse, non era però né ingrato né sconoscente, e teneva che ’l mare (come quello che gli era di giovamento alle nozze della Cloe) fosse di gran lunga piú liberal che la terra. Poscia, senza piú indugiare, come se fosse il piú ricco uomo del mondo, non che del suo villaggio, correndo verso la Cloe, subito che giunse, le raccontò il sogno e le mostrò il gruppo. E, volendo la Cloe contarle, per vedere se erano millanta, Dafni non potè aver tanta pazienza; e, raccomandatele, finché egli tornava, le sue capre, si mise a gambe per trovar Driante; e, trovatolo, che era con