![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
libro quarto. | 269 |
nascesse desiderio di cose nuove e di mutazione di stato; il
che per il più delle volle fanno o per guadagno o veramente
per onore che sperano, o per danno o veramente per vergogna
che temano19; e questi movimenti negli animi loro son
generati talor dall’odio e sdegno che gli dispera, per le ingiurie
e contumelie che son lor fatte per avarizia, superbia
e crudeltà o libidine dei superiori; talor dal vilipendio che vi
nasce per la negligenza e viltà e dappocagine de’ principi:
ed a questi dui errori devesi occorrere con l’acquistar dai
popoli l’amore e l’autorità; il che si fa col beneficare ed onorare
i buoni, e rimediare prudentemente, e talor con severità,
che i mali e sediziosi non diventino potenti20; la qual
cosa è più facile da vietar prima che siano divenuti, che
levar loro le forze poi che l’hanno acquistate: e direi che
per vietar che i popoli non incorrano in questi errori, non è
miglior via che guardargli dalle male consuetudini, e massimamente
da quelle che si mettono in uso a poco a poco; perchè
sono pestilenze secrete, che corrompono le città prima
che altri non che rimediare, ma pur accorger se ne possa.
Con tai modi ricorderei che ’l principe procurasse di conservare
i suoi sudditi in stato tranquillo, e dar loro i beni dell’animo
e del corpo e della fortuna; ma quelli del corpo e
della fortuna per poter esercitar quelli dell’animo, i quali
quanto son maggiori e più eccessivi, tanto son più utili; il
che non interviene di quelli del corpo nè della fortuna. Se
adunque i sudditi fossero buoni e valorosi, e ben indrizzati
al fin della felicità, saria quel principe grandissimo signore;
perchè quello è vero e gran dominio, sotto ’l quale i sudditi
son buoni, e ben governati e ben comandati. —
XXXV. Allora il signor Gaspar, Penso io, disse, che picciol signor saria quello sotto ’l quale tutti i sudditi fossero buoni, perchė in ogni loco son pochi li buoni. – Rispose il signor Ottaviano: Se una qualche Circe mutasse in fiere tutti i sudditi del re di Francia, non vi parrebbe che piccol signor fosse, se ben signoreggiasse tante migliaja d’animali? e per contrario, se gli armenti che vanno pascendo solamente su per questi nostri monti divenissero uomini savii e yalorosi cavalieri, non estimareste voi che quei pastori che