cavalleria, così eccellenti in diverse cose, come or qui si ritrovano:
però, se in loco alcuno son uomini che meritino esser
chiamati buon Cortegiani, e che sappiano giudicar quello che
alla perfezion della Cortegianìa s’appartiene, ragionevolmente
s’ha da creder che qui siano. Per reprimere adunque molti
sciocchi, i quali per esser prosuntuosi ed inetti si credono
acquistar nome di buon Cortegiano, vorrei che ’l gioco di questa
sera fosse tale, che si eleggesse uno della compagnia, ed
a questo si desse carico di formar con parole un perfetto Cortegiano,
esplicando tutte le condizioni e particolar qualità
che si richieggono a chi merita questo nome; ed in quelle
cose che non pareranno convenienti sia licito a ciascun contradire,
come nelle scole de’ filosofi a chi tien conclusioni. Seguitava
ancor più oltre il suo ragionamento messer Federico,
quando la signora Emilia, interrompendolo, Questo,
disse, se alla signora Duchessa piace, sarà il gioco nostro
per ora.— Rispose la signora Duchessa: Piacemi. — Allor quasi
tutti i circonstanti, e verso la signora Duchessa e tra sè, cominciarono
a dir che questo era il più bel gioco che far si
potesse; e senza aspettar l’uno la risposta dell’altro, facevano
instanza alla signora Emilia che ordinasse chi gli avesse a
dar principio. La qual, voltatasi alla signora Duchessa, Comandate,
disse, Signora, a chi più vi piace che abbia questa
impresa; ch’io non voglio, con eleggerne uno più che
l’altro, mostrar di giudicare, qual in questo io estimi più sufficiente
degli altri, ed in tal modo far ingiuria a chi si sia. Rispose
la signora Duchessa: Fate pur voi questa elezione;
e guardatevi col disobedire di non dar esempio agli altri, che
siano essi ancor poco obedienti.
XII. Allor la signora Emiia, ridendo, disse al conte
Ludovico da Canossa: Adunque, per non perder più tempo,
voi, Conte, sarete quello che averà questa impresa nel modo
che ha detto messer Federico; non già perchè ci paja che voi
siate così buon Cortegiano, che sappiate quel che si gli convenga,
ma perchè, dicendo ogni cosa al contrario, come speramo
che farete, il gioco sarà più bello, chè ognun averà che
rispondervi; onde se un altro che sapesse più di voi avesse
questo carico, non se gli potrebbe contradir cosa alcuna, per-