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22 il cortegiano


medesimamente nel resto. Pur io estimo, in ogni cosa esser la sua perfezione, avvenga che nascosta; e questa potersi con ragionevoli discorsi giudicar da chi di quella tal cosa ha notizia. E perchè, com’ho detto, spesso la verità sta occulta, ed io non mi vanto aver questa cognizione, non posso laudar se non quella sorte di Cortegiani ch’io più apprezzo, ed approvar quello che mi par più simile al vero, secondo il mio poco giudicio: il qual seguitarete se vi parerà buono, ovvero v’attenerete al vostro, se egli sarà dal mio diverso. Nè io già contrasterò che ’l mio sia miglior che ’l vostro; chè non solamente a voi può parer una cosa ed a me un’altra, ma a me stesso poria parer or una cosa ed ora un’altra.

XIV. Voglio adunque che questo nostro Cortegiano sia nato nobile, e di generosa famiglia; perchè molto men si disdice ad un ignobile mancar di far operazioni virtuose, che ad uno nobile, il qual se desvia9 del cammino de’ suoi antecessori, macula il nome della famiglia, e non solamente non acquista, ma perde il già acquistato; perchè la nobiltà è quasi una chiara lampa, che manifesta e fa veder l’opere buone e le male, ed accende e sprona alla virtù così col timor d’infamia, come ancor con la speranza di laude: e non scoprendo questo splendor di nobilità l’opere degl’ignobili, essi mancano dello stimolo, e del timore di quella infamia, nè par loro d’esser obligati passar più avanti di quello che fatto abbiano i suoi antecessori; ed ai nobili par biasimo non giugner almeno al termine da’ suoi primi mostratogli. Però. intervien quasi sempre, che e nelle arme e nelle altre virtuose operazioni gli uomini più segnalati sono nobili, perchè la natura in ogni cosa ha insito quello occulto seme, che porge una certa forza e proprietà del suo principio a tutto quello che da esso deriva, ed a sè lo fa simile9: come non solamente vedemo nelle razze de’ cavalli e d’altri animali, ma ancor negli alberi, i rampolli dei quali quasi sempre s’assimigliano al tronco; e se qualche volta degenerano, procede dal mal agricoltore. E così intervien degli uomini, i quali se di buona creanza sono coltivati, quasi sempre son simili a quelli d’onde procedono, e spesso migliorano; ma se manca loro chi gli curi bene, divengono come selvatichi, nè mai si maturano. Vero è che,