Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/150

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Egli ha veduto che veruna cosa è facta senza me, e con misterio e con divina providenzia, se non il peccato che non è: e però odiano el peccato, e ogni altra cosa hanno in reverenzia; e però sonno tanto fermi e stabili nel loro volere andare per la via della veritá, e non allentano, ma fedelmente servono el proximo loro, non raguardando a l’ignoranzia e ingratitudine sua. Né perché alcuna volta el vizioso gli dica ingiuria e riprenda el suo bene adoperare, che egli non gridi, nel cospecto mio, per orazione per lui, dolendosi piú de l’offesa che egli fa a me e danno de l’anima sua che della ingiuria propria.

Costoro dicono col glorioso di Pavolo mio banditore: «El mondo ci maladice, e noi benediciamo; egli ci perseguita, e noi ringraziamo; cacciaci come immondizia e spazzatura del mondo, e noi pazientemente portiamo». Si che vedi, figliuola dilectissima, e’ dolci segni; e singularmente, sopra ogni segno, la virtú della pazienzia, dove l’anima dimostra in veritá d’essere levata da l’amore imperfecto e venuta al perfecto, seguitando el dolce e immaculato Agnello, unigenito mio Figliuolo, el quale, stando in su la croce tenuto da’ chiovi de l’amore, non ritrae adietro per decto dei giuderi che dicevano: «Discende della croce e credarenti». Né per ingratitudine vostra non ritrasse adietro che non perseverasse ne l’obbedienzia, che Io gli avevo posta, con tanta pazienzia che il grido suo non fu udito per alcuna mormorazione.

Cosi questi cotali dilectissimi figliuoli e fedeli servi miei seguitano la doctrina e l’exemplo della mia Veritá. E perché con lusinghe e minacce il mondo gli voglia ritrare, non vòllono però el capo adietro a mirare l’aratro, ma guardano solo ne l’obiecto della mia Veritá. Questi non si vogliono partire del campo della bactaglia per tornare a casa per la gonnella, cioè per la gonnella propria, che egli lassò, del piacere piú a le creature e temere piú loro che me Creatore suo; anco con dilecto sta nella bactaglia, pieno e inebriato del sangue di Cristo crocifixo. El quale Sangue v’è posto dinanzi nella bottiga del corpo mistico della sancta Chiesa da la mia caritá, per fare