Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/230

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contra la propria passione sua sensitiva, contra le dimonia e contra ’1 mondo. Si che vedi che le rimane la imprompta, levato che ’l suggello s’è; cioè che, consumata quella materia, cioè gli accidenti del pane, questo vero Sole si ritorna a la ruota sua; non che fusse staccato, come decto t’ho, ma unito insieme con meco. Ma l’abisso della mia caritá, per vostra salute e per darvi cibo in questa vita, dove séte perregrini e viandanti, acciò che aviate refrigerio e non perdiate la memoria del benefizio del Sangue, ve l’ha dato in cibo per mia dispensazione e divina providenzia, sovenendo a’ vostri bisogni dando velo in cibo questa mia dolce Veritá, come decto t’ho.

Si che mira quanto séte tenuti e obligati a me a rendarmi amore, poi che Io tanto v’amo, e perché Io so’ somma ed etterna bontá, degno d’essere amato da voi.

CAPITOLO CXIII

Come le predecte cose, che sono decte intorno a la excellenzia del sacramento, sono decte per meglio cognoscere la dignitá de’ sacerdoti. E come Dio richiede in essi maggiore puritá che nell’altre creature.

— O carissima figliuola, tucto questo t’ho decto acciò che tu meglio cognosca la dignitá dove Io ho posti e’ miei ministri, acciò che piú ti doglia delle miserie loro. Se essi medesimi raguardassero la loro dignitá, non giacerebbero nella tenebre del peccato mortale né lordarebbero la faccia de l’anima loro. E non tanto che essi offendessero me e la loro dignitá, ma, se dessero el corpo loro ad ardere, non lo’ parrebbe potere satisfare a tanta grazia e a tanto benefizio quanto hanno ricevuto, però che a maggiore dignitá in questa vita non possono venire.

Essi sonno e’ miei unti, e chiámoli e’ miei «cristi», perché l’ho dato a ministrare me a voi. Questa dignitá non ha l’angelo, ed holla data agli uomini: a quelli che Io ho electi per miei ministri, e’ quali ho posti come angeli, e debbono essere angeli terrestri in questa vita, però che debbono essere come angeli. In ogni