Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/272

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ne cercano, ne dimandano e cercano da coloro che sonno gattivi con loro insieme, e’ quali non renderebbero altro che buona testimonianza, perché quegli simili difecti sonno in loro medesimi. E non raguardano ad altro se non a grandezza di stato e a gentilezza e a ricchezza e che sappiano parlare molto polito. E peggio, ché alcuna volta allegala el concestoro che egli abbi bella persona. Odi cose di dimòni! ché dove essi debbono cercare l’adornamento e bellezza delle virtú, ed essi raguardano a la bellezza del corpo! Debbono cercare gli umili poverelli che per umilitá fuggano le prelazioni, ed essi tolgono coloro che vanamente e con infiata superbia le cercano.

Mirano a la scienzia. La scienzia in sé è buona e perfecta, quando lo scienziato ha insiememente la scienzia e la buona e onesta vita e con vera umilitá. Ma se la scienzia è nel superbo, disonesto e scellerato nella vita sua, ella è uno veleno, e della Scriptura non intende se non secondo la lectera: in tenebre l’intende perché ha perduto el lume della ragione e ha obfuscato l’occhio de l’intellecto suo. Nel quale lume, col lume sopranaturale, fu dichiarata e intesa la sancta Scriptura, si come in un altro luogo piú chiaramente ti dixi. Si che vedi che la scienzia è buona in sé, ma none in colui che non l’usa come egli la debba usare: anco gli sará fuoco pennace se egli non correggerá la vita sua. E però debbono piú tosto raguardare a la sancta e buona vita che allo scienziato che gattivamente guidi la vita sua. Ed eglino ne fanno el contrario: anco e’ buoni e virtuosi, che siano grossi in scienzia, reputano macti e sonno spregiati da loro; e i povaregli schifano, perché non hanno che donare.

Si che vedi che nella casa mia, che debba essere casa d’orazione, e dove debba rilucere la margarita della giustizia e il lume della scienzia con onesta e sancta vita, e debbavi essere l’odore della veritá, ed egli v’abbonda la menzogna. Debbono possedere povertá volontaria, e con vera sollicitudine conservare l’anime e trarle delle mani delle dimonia; ed essi appetiscono ricchezze. E tanto hanno presa la cura delle cose temporali che al tucto hanno abandonata la cura delle spirituali, e non actendono ad altro che a giuoco e a riso e a crescere