Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/459

Da Wikisource.

XII. — Repetizione d’alcune cose giá decte, e come Dio promecte refrigerio a’ servi suoi e la reformazione de la sancta

Chiesa col mezzo del molto sostenere.pag. 28

XIII. — Come questa anima per la responsione divina crebbe insiememente e mancò in amaritudine; e come fa orazione

a Dio per la Chiesa sancta sua e per lo populo suo . .» 30

XIV. — Come Dio si lamenta del popolo cristiano, e singularmente de’ ministri suoi, toccando alcuna cosa del sacramento

del Corpo di Cristo e del benefizio de la Incarnazione .» 33

XV. — Come la colpa è piú gravemente punita doppo la pas sione di Cristo che prima, e come Dio promecte di fare misericordia al mondo e a la sancta Chiesa col mezzo dell’orazione e del patire de’ servi suoi.» 36

XVI. — Come questa anima cognoscendo piú de la divina bontá, non rimaneva contenta di pregare solamente per lo popolo cristiano e per la sancta Chiesa, ma pregava per tucto quanto

el mondo.» 38

XVII. — Come Dio si lamenta de le sue creature razionali e maximamente per l’amore proprio che regna in loro, confortando la predecta anima ad orazione e lagrime ...» 39

XVIII. — Come neuno può uscire da le mani di Dio, però che

o egli vi sta per misericordia o elli vi sta per giustizia .» 40

XIX. — Come questa anima crescendo nell’amoroso fuoco desiderava di sudare di sudore di sangue; e reprendendo se medesima faceva singulare orazione per lo padre dell’anima sua.» 41

XX. — Come senza tribolazioni portate con pazienzia non si può piacere a Dio; e però Dio conforta lei e il padre suo

a portare con vera pazienzia.» 42

XXI. — Come, essendo rotta la strada d’andare al cielo per la disobedienzia d’Adam, Dio fece del suo Figliuolo ponte

per lo quale si potesse passare.» 43

XXII. — Come Dio induce la predecta anima a raguardare la grandezza d’esso ponte, cioè per che modo tiene da la terra

al cielo.» 44

XXIII. — Come tutti siamo lavoratori messi da Dio a lavorare ne la vigna de la sancta Chiesa. E come ciascuno ha la vigna propria da se medesimo; e come noi tralci ci conviene essere uniti ne la vera vite del Figliuolo di Dio ....» 45

XXIV. — Per che modo Dio pota i tralci uniti con la predecta

vite, cioè i servi suoi, e come la vigna di ciascuno è tanto unita con quella del proximo, che neuno può lavorare o guastare la sua che non lavori o guasti quella del proximo .» 47

XXV. — Come la predecta anima, doppo alcune laude rendute