Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/204

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può dare e il dimoino, tutte corrono sotto e’ piedi loro. Stanno nell’acqua delle molte tribolazioni e tentazioni, e non lo’nuoce perché stanno ataccati al tralcio dell’affocato desiderio. Questo gode d’ogni cosa, e non è fatto giudice de’,servi miei né di veruna creatura che abbi in sé ragione; anco gode d’ogni stato e d’ogni modo che vede, dicendo : — Grazia sia a te Padre eterno, che nella casa tua ha molte mansioni. — E piú gode de’diversi modi che vede, che se gli vedesse andare tutti per una via, perché vede manifestare piú la grandezza della mia bontá. D’ogni cosa gode e traie l’odore della rosa. E non tanto che del bene, ma di quella cosa che vede che espressamente è peccato, non piglia giudicio, ma piú tosto una vera e ,santa compassione, pregando me per loro; e con umilitá perfetta dicono : — Oggi tocca a te, e domane a me se non fusse la divina grazia che mi conserva.—

O carissima figliuola, inamorati di questo dolce ed eccellente stato, e raguarda costoro che corrono in questo glorioso lume e la eccellenzia loro, però che hanno menti sante e mangiano alla mensa del santo desiderio; e con lume sonno gionti a notricarsi del cibo deH’anime per onore di me, Padre eterno, vestiti del vestimento dolce dell’Agnello, unigenito mio Figliuolo, cioè della dottrina sua, con affocata caritá. Questi non pèrdono el tempo a dare i falsi giudici né verso de’ servi miei né verso de’ servi del mondo, e non si scandalizzano per veruna mormorazione né per loro né per altrui : cioè die verso di loro sono contenti di sostenere per lo nome mio; e quando ella è fatta in altrui, la portano con compassione del prossimo e non con mormorazione verso colui che dá e verso colui che riceve, perché l’amore loro è ordinato in me, Dio eterno, e nel prossimo, e non disordinato. E perché egli è ordinato, questi cotali, carissima figliuola, non pigliano mai scandalo verso coloro che essi amano né in alcuna creatura die ha in sé ragione, perché il loro parere è morto e non vivo, e però non pigliano giudicio di giudicare la volontá degli uomini, ma solo la volontá della clemenzia mia.

Questi observano la dottrina, la quale tu sai che al principio