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CAPITOLO VIII
Come le virtú si pruovano e fortificano per li loro contrari.
— Hotti detto come egli fa utilitá al prossimo, nella quale utilitá mostra l’amore che ha a me. Ora ti dico che nel prossimo pruova in se medesimo la virtú della pazienzia nel tempo della ingiuria che riceve da lui. E pruova Fumilitá nel superbo, e pruova la fede nell’ infedele, e pruova la vera speranza in colui che none spera, e la giustizia nello ingiusto, e la pietá nel crudele, e la mansuetudine e benignitá nell’ iracundo.
Tutte le. virtú si pruovano e parturiscono nel prossimo, si come gl’ iniqui parturiscono ogni vizio nel prossimo loro. Se tu vedi bene, Fumilitá è provata nella superbia: cioè che Fumile spegne la superbia, però che ’l superbo non può fare danno a Fumile; né la infidelitá dello iniquo uomo, che non ama né spera in me, a colui che è fedele a me non diminuisce né la fede, né la speranza in colui che F ha conceputa in sé per amore di me: anco la fortifica e la pruova nella dilezione dell’amore del prossimo. Ché conciosiacosa che egli el vegga infedele e senza speranza in me e in lui (ché colui che non ama me non può avere fede né speranza in me, anco la pone nella propria sensualitá, la quale egli ama), el servo fedele mio non lassa però che fedelmente non Fami e che sempre con esperanza non cerchi in me la salute sua. Si che vedi che nella loro infidelitá e mancamento di speranza pruova la virtú della fede. In questo e nell’altre cose nelle quali è bisogno di provarla, egli la pruova in sé e nel prossimo suo.
E cosi la giustizia non diminuisce per le sue ingiustizie, anco ditnostra di provare la giustizia, cioè che dimostra che egli è giusto per la virtú della pazienzia; come la benignitá e mansuetudine nel tempo dell’ira si manifesta con la dolce pazienzia; e la invidia, dispiacimento e odio con la dilezione della caritá, fame e desiderio della salute dell’anime.
Santa Caterina da Siena, Libro della divina dottrina.
