Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/245

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vista di non vedere. E se pure veggono, non correggono; anco si lassano legare con le parole lusinghevoli e con molti presenti, e essi medesimi truovano le scuse per non punirli. In costoro si compie la parola che disse la mia Veritá, dicendo: «Costoro sono ciechi e guide dei ciechi ; e se l’uomo cieco guida l’altro, ambedue caggiono nella fossa».

Non hanno fatto né fanno cosi quegli che sonno stati (o se alcuno ne fusse) miei dolci ministri, de’quali Io ti dissi che avevano la proprietá e condizione del sole. E veramente sonno sole, come detto t’ho, però che in loro non è tenebre di peccato né ignoranzia, perché seguitano la dottrina della mia Veritá; né sonno tiepidi, però che essi ardono nella fornace della mia caritá, e sonno spregiatori delle grandezze e stati e delizie del mondo: e però non temono di correggere. Ché chi non appetisce la signoria o la prelazione, non temono di perderla, ma riprendono virilmente : ché chi non si sente ripresa la coscienzia dalla colpa, non teme.

E però non era tenebrosa questa margarita negli unti e cristi miei, de’quali Io t’ho narrato; anco era lucida, ed erano abbracciatori della povertá voluntaria e cercavano la viltá con umilitá profonda. E però non curavano né scherni né villanie né detrazioni degli uomini né ingiuria né obrobri né pena né tormento. Essi erano bastemmiati, e eglino benedicevano, e con vera pazienzia portavano si come angeli terrestri e piú che angeli: non per natura, ma per lo misterio e grazia data a loro, sopranaturale, di ministrare il corpo e’1 sangue dell’unigenito mio Figliuolo.

E veramente sonno angeli, però che, come l’angelo che Io do a vostra guardia vi ministra le sante e buone spirazioni, cosi questi ministri erano angeli, e cosi dovarebbero essere: dati a voi dalla mia bontá a vostra guardia. E però essi continuamente tenevano l’occhio sopra e’ subditi loro si come veri guardiani, spirando ne’ cuori loro sante e buone spirazioni : cioè che per loro offerivano dolci e amorosi desidèri dinanzi a me con continua orazione, con la dottrina della parola e con l’esemplo della vita. Si che vedi che essi sonno angeli posti