Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/356

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proveggo come benigno e pietoso padre. E con quanta allegrezza e larghezza sonno venuti a me, avendo cognosciuto col lume della fede che, dal principio infino all’ultimo del mondo, ho usato e uso e usarò in ogni cosa la providenzia mia spiritualmente e temporalmente, come detto è. Fogli Io bene sostenere, si com’ Io ti dissi, per farli crescere in fede e in speranza e per rimunerarli delle lore fadighe; ma non lo’manco mai in veruna cosa che lo’bisogni. In tutto hanno provato l’abisso della mia providenzia, gustandovi el latte della divina dolcezza, e però non temono l’amaritudine della morte: ma con allietato desiderio corrono, come morti al proprio sentimento di loro e delle ricchezze, abbracciati con la sposa della povertá come inamorati, e vivi nella volontá mia, a sostenere freddo, nuditá, caldo, fame, sete, strazi e villanie; e alla morte, con desiderio di dare la vita per amore della Vita (cioè di me, che so’loro vita) e il sangue per amore del Sangue.

Raguarda gii appostoli povarelli e gli altri gloriosi márteri, Pietro, Pavolo, Stefano e Lorenzo, che non pareva che stesse sopra ’l fuoco, ma sopra fiori di grandissimo diletto, quasi stando in motti col tiranno, dicendo : — Questo lato è cotto : vòllelo e comincialo a mangiare. — Col fuoco grande della divina caritá spegneva il piccolo nel sentimento dell’anima sua. Le pietre a Stefano parevano rose: chi n’era cagione? L’amore, col quale aveva preso per sposa la vera povertá, avendo lassato il mondo per gloria e loda del nome mio, e presala per sposa col lume della fede, con ferma speranza e pronta obbedienzia : fattisi obbedienti a’ comandamenti e a’ consigli che lo’ die’ la mia Veritá attualmente e mentalmente, come detto è.

La morte hanno in desiderio e la vita in dispiacere e ad impazienzia, non per fuggire labore né fadiga, ma per unirsi in me, che so’loro fine. E perché non temono la morte che naturalmente l’uomo teme? Perché la sposa, la quale egli hanno presa della povertá, gli ha fatti sicuri, tollendo lo’ l’amore di sé e delle ricchezze. Unde con la virtú hanno conculcato l’amore naturale e ricevuto quello lume e amore divino che è sopra naturale. E come potrá l’uomo che è in questo stato dolersi della