Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/45

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Veramente questa anima aveva bene tenuta a mente la dottrina che le die la Veritá: di sempre cognoscere sé e la bontá di Dio in sé; e il remedio che si voleva a rimediare tutto quanto el mondo, a placare l’ira e il divino giudicio, cioè con umili, continue e sante orazioni.

Alora questa anima, speronata dal .santo desiderio, si levava molto maggiormente aprendo l’occhio dell’ intelletto, e speculavasi nella divina caritá, dove vedeva e gustava quanto siamo tenuti d’amare e di cercare la gloria e loda del nome di Dio nella salute de l’anime. A questo vedeva chiamati e’ servi di Dio. E singularmente chiamava ed eleggeva la Veritá eterna el padre dell’anima sua, el quale ella portava dinanzi alla divina bontá, pregandola che infondesse in lui uno lume di grazia acciò che in veritá seguitasse essa Veritá.

CAPITOLO XX

Come senza tribolazioni portate con pazienzia non si può piacere a Dio ; e però Dio conforta lei e il padre suo a portare con vera pazienzia.

Alora Dio, rispondendo alla terza petizione, cioè della fame della salute sua, diceva:

— Figliuola, questo voglio: che egli cerchi di piacere a me, Veritá, nella fame della salute dell’anime, con ogni soilicitudine. Ma questo non potrebbe né egli né tu né veruno altro avere senza le molte persecuzioni, si come Io ti dissi di sopra, .secondo ch’Io ve le concedarò.

Si come voi desiderate di vedere il mio onore nella santa Chiesa, cosi dovete concipere amore a volere sostenere con vera pazienzia. E a questo m’avedrò, che egli e flí e gli altri miei .servi cercarete il mio onore in veritá. Alora sará egli el carissimo mio figliuolo, e riposarassi, egli e gli altri, sopra el petto dell’unigenito mio Figliuolo, del quale Io ho fatto ponte perché tutti potiate giognere al fine vostro e ricevere il frutto d’ogni vostra fadiga che avarete sostenuta per lo mio amore. Si che portate virilemente.