Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/7

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CAPITOLO I

Come l’anima per orazione s’unisce con Dio, e come questa anima, della quale qui si parla, essendo levata in contemplazione, faceva a Dio quattro petizioni.

Levandosi una anima ansietata di grandissimo desiderio verso 1’ onore di Dio e la salute dell’ anime ; esercitandosi per alcuno spazio di tempo nella virtú, abituata e abitata nella cella del cognoscimento di sé per meglio cognoscere la bontá di Dio in sé ; perché al cognoscimento séguita l’amore, amando cerca di seguitare e vestirsi della veritá. E perché in veruno modo gusta tanto ed è illuminata d’essa veritá quanto col mezzo dell’orazione umile e continua fondata nel cognoscimento di sé e di Dio (però che 1’ orazione, esercitandola per lo modo detto, unisce l’anima in Dio, seguitando le vestigie di Cristo crocifisso), ( e cosi per desiderio e affetto e unione d’ amore ne fa un altro sé.

Questo parbe che dicesse Cri,sto quando disse : «Chi

m’amará e servará la parola mia Io manifestarò me medesimo a lui, e sará una cosa con meco e Io con lui». E in piú luoghi troviamo simili parole, per le quali potiamo vedere che egli è la veritá che per affetto d’ amore 1’ anima diventa un altro lui. E per vederlo piú chiaramente, ricòrdomi d’avere udito d’alcuna serva di Dio che essendo in orazione, levata con grande elevazione di mente, Dio non nascondeva all’occhio dell’ intelletto suo l’amore che aveva a’ servi suoi : anco el manifestava, e tra l’altre cose diceva : — Apre l’occhio dell’ intelletto e mira in me, e vedrai la dignitá e bellezza della mia creatura che ha in sé ragione. E tra la bellezza che io ho data all’anima creandola alla